Gli edifici italiani sono la fonte di oltre un terzo dei consumi energetici del Paese, e questo dato trova conferma anche a livello europeo. Per questo la riqualificazione energetica del parco immobiliare pubblico e privato rappresenta una delle principali leve per la riduzione delle emissioni. I piani programmatici di sviluppo, sia europei che nazionali, mettono infatti il settore edilizio al centro delle azioni fondamentali per una transizione ecologica in tempi relativamente rapidi. Vediamoli nel dettaglio.
La ristrutturazione degli edifici pubblici e privati è un’azione essenziale, ed è stata individuata nel Green Deal europeo come un’iniziativa chiave per promuovere l’efficienza energetica e raggiungere gli obiettivi del programma.
Inoltre, data l’elevata necessità di manodopera del settore delle costruzioni, in gran parte dominato dalle imprese locali, anche le ristrutturazioni edilizie possono svolgere un ruolo cruciale nella ripresa economica europea dopo la pandemia di COVID-19.
Attualmente, circa il 75% degli edifici nell’UE non è efficiente dal punto di vista energetico, ma l’85-95% degli edifici di oggi sarà ancora in uso nel 2050. Gli edifici ristrutturati e sostenibili nell’UE contribuiranno a spianare la strada a un sistema energetico decarbonizzato e pulito: dato che, secondo i dati disponibili ad oggi, soltanto l’1% degli edifici europei viene sottoposto a una ristrutturazione energeticamente efficiente ogni anno, un’azione più efficace è fondamentale per rendere l’Europa climaticamente neutra (emissioni nette zero) entro il 2050.
Per perseguire questa duplice ambizione di risparmio energetico e crescita economica, nel 2020 la Commissione Europea ha pubblicato una nuova strategia per promuovere la ristrutturazione: questa strategia mira a raddoppiare i tassi annuali di rinnovo energetico nei prossimi 10 anni. Oltre a ridurre le emissioni, gli interventi di ristrutturazione miglioreranno la qualità della vita delle persone che vivono e utilizzano gli edifici, e creeranno molti posti di lavoro nel settore delle costruzioni.
Il 25 aprile 2021 il Governo ha trasmesso al Parlamento il testo del PNRR (Piano nazionale di Ripresa e Resilienza), che il 30 aprile è stato ufficialmente inviato alla Commissione europea. Il Piano è stato approvato il 22 giugno dalla Commissione Europea e il 13 luglio dal Consiglio Economia e Finanza (Ecofin).
Il PNRR è il documento che ciascuno Stato membro deve predisporre per accedere ai fondi del Next Generation EU (NGEU), lo strumento introdotto dall’Unione europea per la ripresa post pandemia Covid-19, rilanciando l’economia degli Stati membri e rendendola più verde e più digitale.
Il Piano si sviluppa intorno a tre assi strategici condivisi a livello europeo – digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, inclusione sociale – e si articola in 16 Componenti, raggruppate in sei Missioni.
Nella Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica” si evidenzia il componente “Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici” che prevede investimenti per più di 11 miliardi di Euro e si articola in tre linee progettuali d’investimento:
1. Efficientamento edifici pubblici – Investimenti di Euro 1,23 miliardi
— Investimento 1.1: Piano di sostituzione di edifici scolastici e di riqualificazione energetica. Il piano mira ad intervenire su circa 195 edifici scolastici, per un totale di oltre 410 mila mq
— Investimento 1.2: Efficientamento degli edifici giudiziari. La misura si pone l’obiettivo di intervenire su 45 edifici entro la metà del 2026 efficientando 280.000 mq
— Riforma 1: Semplificazione e accelerazione delle procedure per la realizzazione di interventi per l’efficientamento energetico
2. Efficientamento energetico e sismico edilizia residenziale privata e pubblica – Investimenti di Euro 10,3 miliardi attraverso
— Investimento 2.1: Ecobonus e Sismabonus fino al 110% per l’efficienza energetica e la sicurezza degli edifici. Si stima che gli investimenti consentiranno la ristrutturazione di circa 50.000 edifici/anno, per una superficie totale di 20 milioni di mq/anno.
3. Sviluppo di sistemi di teleriscaldamento – Investimento 3.1: Sviluppo di sistemi di teleriscaldamento
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza mette in evidenza come gli operatori del settore edile saranno non solo i protagonisti della missione di rinnovamento del nostro patrimonio immobiliare e della transazione ecologica, ma anche il motore di azioni volte al miglioramento del tessuto urbano e sociale del paese.
Frappa, che da sempre ha al centro della propria vision l’ambizione di poter dare il proprio supporto alla realizzazione di un futuro migliore, promuove interventi edilizi che si pongono in linea con gli obiettivi enunciati nei programmi nazionali ed europei Green Deal e PNRR. Ecco i principali progetti avviati e in avvio:
— Ville Sospese a Codroipo (UD) con efficientamento energetico e un salto previsto in progetto di 5 classi (dalla F alla A).
— Palazzo Piave a Codroipo (UD) con riqualificazione completa del fabbricato e salto di 2 classi.
— Condominio Lussari a Valbruna (UD) con impianto centralizzato in pompa di calore e sonde geotermiche.
— Condominio San Antonio 2 a Tricesimo (UD) con rifacimento dell’impianto centralizzato da gasolio a metano ed efficientamento energetico globale.
— Condominio Green Residence a Campoformido (UD) con impianti autonomi in pompa di calore e fotovoltaici e riqualificazione energetica dei fabbricati esistenti.
Operiamo per la transizione ecologica del nostro Paese, convinti che sia l’unica strada possibile verso un futuro a misura d’uomo e d’ambiente.
In 50 anni di esperienza e innovazione abbiamo dato vita a progetti diversi tra loro, ma legati dal filo conduttore che contraddistingue e ispira le attività di Frappa: i nostri valori.